di Michele Allegri
Nel 1992, l’allora gran maestro della massoneria del Grande Oriente d’Italia, prof. Giuliano Di Bernardo, dichiarò:
Le forze della reazione cattolica sono in pieno movimento, riorganizzano le loro truppe e accusano la massoneria. Ma perché non si dice invece che l’Opus Dei, cioè l’integralismo cattolico, ha invaso come un polpo la finanza internazionale e quella italiana? Uomini dell’Opus Dei sono nei più delicati gangli del potere e condizionano scelte di rilevanza nazionale. E perché non si dice, per esempio, quanti capitali ha impiegato il Vaticano per speculare sulla lira? Non c’è nessun complotto massonico, se ce n’è uno, è quello dell’Opus Dei.
Scambiando quattro chiacchiere con me sull’argomento, qualche anno fa, il professore di Trento mi parve di diverso avviso rispetto a quanto lui stesso aveva dichiarato quindici anni prima, forse perché mi ero permesso di ricordargli che nel 1993, precisamente il giorno 11 aprile, egli era stato il promotore, nella terra degli gnomi, della fondazione Dignity. Scorrendo i nomi del board di quella fondazione, constatai la presenza di alcuni ex piduisti, di alcuni nomi illustri della massoneria internazionale, come Lord Northampton, e di alcuni importanti membri dell’Obra, come il banchiere Mario Conde o il prof. Vittorio Mathieu. La presenza, in quello stesso organismo, di massoni e di “opusdeisti” sembrava essere il segno che certi paletti e certe inconciliabilità erano ormai superate.
Infatti, nel 1738, la Chiesa cattolica considerava scomunicato chiunque si iscrivesse ad una loggia massonica e dal 1983, invece, la stessa Chiesa considera in stato di peccato grave il laico che chieda di essere iniziato in una loggia. In realtà, il mix creato da Di Bernardo non trovò operatività in quel di Lucerna e questa cosa dimostrava che gli aderenti a Dignity erano dei “cani sciolti”, massoni e “opusdeisti” che non avevano avuto la benedizione ufficiale da entrambe le organizzazioni per una cooperazione economica e culturale.
L’ex patron della Loggia Propaganda Massonica 2, volgarmente chiamata Loggia P2, il commendator Licio Gelli, a proposito dell’Opus Dei ha dichiarato:
L’opera è una ragnatela che copre tutto il pianeta, tessuta da persone validissime. E’ chiamata massoneria bianca […] è una grande organizzazione, veramente segreta, migliore della massoneria. Coltivano sentimenti di solidarietà verso chi ha avuto incidenti di percorso; fanno muro attorno a chi è caduto in disgrazia; fanno quadrato e finché non lo hanno salvato, lo assistono in tutto e per tutto.
A Gelli, uomo di una memoria fuori dal comune, ricordai che nella sua villa di Montevideo c’era un fascicolo intestato a quell’organizzazione, segno che, alla fine degli anni Settanta, l’Opus Dei, per il suo grado di infiltrazione nei più disparati ambienti, faceva concorrenza alla loggia P2.
Ad un pranzo offerto in onore di don Luigi Giussani, fondatore della Fraternità di Comunione e Liberazione, ebbi l’onore di conoscere il Presidente Emerito Francesco Cossiga, che, con mio sommo piacere, aveva letto il mio primo libro “Dossier: i nuovi Templari”. Non pranzai né feci brindisi…
Secondo Cossiga:
L’Opus Dei è forte nelle Università […] fa concorrenza alla massoneria nelle forze armate; è presente nelle forze di polizia, però dalla politica sta assolutamente fuori […] quelli dell’Opus Dei preferiscono evitare coinvolgimenti diretti.
Il defunto don Giussani paragonava i ciellini ai balilla armati di fionde e quelli dell’Opus dei ai panzer, armati di granate.
Sempre secondo Cossiga, il presidente dei cooperatori dell’Opus dei in Italia è un luterano, con ogni probabilità un luterano-massone, nonché cavaliere dell’Ordine di Malta, ramo luterano, ovviamente. Ancora una volta, si torna a parlare di doppie e triple appartenenze.
continua...
chi è Michele Allegri: è un profondo conoscitore della storia medievale e contemporanea, degli scenari della geopolitica attuale e dei fenomeni sociali.Per i suoi studi in campo religioso, antropologico ed esoterico, è spesso invitato da associazioni private ed Enti Pubblici a tenere conferenze e seminari. Ha collaborato con diverse riviste specializzate e alcuni suoi interventi sui Templari sono stati pubblicati da quotidiani nazionali. E' stato spesso ospite della trasmissione televisiva REBUS (Odeon tv). Nel 2005 ha pubblicato il saggio “Dossier: i nuovi Templari” (Italianova) che, per il suo valore documentale, è stato acquisito dalla Library of the Congress, la Biblioteca del Congresso USA. Il suo Blog: LINK