E due. Sempre Pi due, certo, ma questa volta siamo usciti dalla particceria per andare al luna park. Con tante bolle di sapone. Questa volta tocca a Giuliano Ferrara cercare di ridimensionare a assolvere il fenomeno eversivo della Loggia P2 di Licio Gelli lacui "cospirazione contro lo Stato", così dice il direttore del Foglio dalle pagine del Corriere della Sera, "si è sgonfiata come una bolla di sapone".
Ammetto lo stupore. Nonostante le inchieste della magistratura e le indagini giornalistiche, appare evidente come ancora non sia unanime il giudizio su una trste pagina della storia italiana che, forse, non si è ancora conclusa.
Anche nel caso di Ferrara vale la pena ricordare cos'è e così stata la P2.
Dal bellissimo sito del giornalista Sandro Provvisioneto, Misteri d'Italia, leggiamo:
L’esistenza di una loggia massonica coperta, denominata "Propaganda 2", emerge nel marzo del 1981 quando, indagando sul caso Sindona, i magistrati di Milano, Turone e Colombo, sequestrano molti documenti nella villa e negli uffici aretini di Licio Gelli, grande maestro della massoneria, un personaggio dal passato quanto mai ambiguo.Tra quei documenti una lista di 953 nomi, per lo più di esponenti politici, alti ufficiali, personaggi del mondo economico e uomini dei servizi segreti, tutti raccolti in una loggia segreta, potente strumento di intervento nella vita del Paese. Licio Gelli ed alcuni suoi consulenti avevano anche stilato un "piano di Rinascita Democratica" che, attraverso il controllo dei mass media, mirava alla normalizzazione dei sindacati, al controllo della magistraura e al rafforzamento in senso autoritario del potere istituzionale.
La Loggia P2 si delinea così come un potere parallelo forse addirittura in grado di promuovere e gestire la strategia della tensione, mirata a minare la struttura democratica del Paese. Il dubbio che a tutt’oggi rimane è che in realtà quella che è stata scoperta è soltanto una parte, la meno influente, della loggia e che il potere cospirativo ed occulto della massoneria riservata sia continuato negli anni.
Ma il "memento", ne sono certo, non è ancora finito...