11 settembre (nove anni dopo), il mestiere di "giornalaio" (quello di dubitare con metodo) e il "rospo" che proprio non mi va giù
Questo rospo proprio non riesco a mandarlo giù. Ci penso e ci ripenso e proprio non riesco a togliermi dalla testa quanto sia stato deludente il modo in cui i miei presunti colleghi hanno affrontato il nono anniversario dei tragici fatti dell'11 settembre 2001.
Allibito è la parola giusta per descrivere il mio stato davanti alle pagine del Corriere della Sera. Due paginette striminzite dedicate all'evento che ha cambiato la nostra storia, all'evento che, secondo il mio modesto parere, attende ancora verità è giustizia. In tutti i sensi.
E non penso alle paranoie di droni volanti e teleguidati, a missili spacciati per aerei o a cariche dinamitarde piazzate di nascosto. Lasciamo perdere tutto questo. Per ora. Mi riferisco, piuttosto, all'annuncio fatto da Condoleezza Rice, Consigliere per la Sicurezza Nazionale, poche ore dopo i fatti: "Forniremo al mondo le prove che questi attacchi vedono la diretta responsabilità di Osama Bin Laden". Sono passati nove anni, appunto, e il Mondo sta ancora spettando.
Capisco che molti stiano tenendo in ghiacciaia i "pezzi forti": il decimo anniversario, l'anno prossimo, sarà un palcoscenico molto migliore e redditizio (dal punto di vista del consenso) per esporre, finalmente, "certe cose". Lo capisco. O almeno: capisco che questa possa essere la logica di certi giornalisti o della politica politicante. Non dei giornalai però. Dai "giornalai" di strada come me non lo accetto. Il nostro mestiere è di dubitare sempre. Con metodo, certo, ma pur sempre dubitare. Non per dare lezioni di giornalismo, ma alla prima lezione per i "mestieranti" si insegna a verificare la fonte della notizia. Ovvero: il nostro mestiere è appurare l'esattezza di ciò che riportiamo all'opinione pubblica. Se non abbiamo certezze, almeno dovremmo presentare più punti di vista.
Be, il rospo che non riesco proprio a mandare giù è proprio questo: mi pare che nessuno dubiti più di nulla. E non mi sta bene. Nessuno, in questo anniversario, ha accennato alle molte falle presenti nella ricostruzione ufficiale dei fatti.
Io vi invito soltanto a visitare il sito web dell'FBI, dove viene riportata la classifica dei più ricercati al mondo. Nella voce dedicata a Bin Laden non v'è alcuna traccia o riferimento ai tragici fatti dell'11 settembre 2001. Che vuol dire? E' quello che è stato chiesto agli investigatori federali americani. La risposta? "Non abbiamo sufficienti prove per imputare a Osama Bin Laden la responsabilità delle stragi avvenute l'11 settembre 2001"!
Non credo ci sia altro da aggiungere, ma vorrei ugualmente fare una precisazione: questo non vuol dire che ogni paranoia o fanta-ricostruzione cospirazionista sia vera. Vuol dire, semplicemente, che siamo ancora molto lontani dalla verità e, quindi, dalla giustizia. Per avere altre informazioni su cui ragionare, ahimè, occorrerà attendere il decimo anniversario e lo "scongelamento" di qualche dato in più.
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