Alarico non era un barbaro ma un "Re cristiano" con lo scopo di riportare "equilibrio" a Gerusalemme



Non si tratta soltanto del terzo capitolo della saga di Giulio Cortesi o dell'apice di maturazione letteraria dell'amico Giovanni Francesco Carpeoro. "Il Re Cristiano" credo sia molto di più. Credo si tratti di una traccia importante per riscrivere una delle pagine più oscure della nostra Storia recente: quella relativa al nazismo e alle strampalate idee sulla "razza ariana".

Carpeoro si dedica alla ricerca della tomba, e del relativo tesoro nascosto, del Re dei Goti attraverso un thriller dalla forma di diario. La lettura è scorrevole e intrigante. Ma soprattutto è istruttiva. Tra una pagina romanzata e l'altra ci sono autentici pezzi di storia, ricostruita e non, che attraverso i secoli toccano le tematiche legate ai liberi muratori, ai Rosa+Croce e persino alle devianze di Illuminati&co.

Sullo sfondo c'è un grande mistero: non solo quello relativo al tesoro di Alarico nascondo in Calabria ma, piuttosto, le origini del Re legate forse, per parte di madre, alla stirpe di David.

Non aggiungo altro e consiglio a tutti la lettura.