Bufale apocalittiche, ovvero le catastrofi annunciate (e mai avvenute) del terzo millennio
A dar retta alle fonti dell'informazione, nell'intero mondo occidentale la catastrofe è sempre in agguato. È una brutta bestia: un'idra a più teste, pronta ad assumere volta a volta le sembianze del blackout tecnologico, del disastro economico, dell'epidemia invincibile...
Per nostra fortuna, di solito ha una vita abbastanza breve: qualche mese, il tempo di arrivare a un cessato allarme che annulla tutte le paure, in attesa della successiva. E ogni volta il mondo ci ricasca. Non è una gran novità : la tendenza al catastrofismo, di per sé, è ben presente nella storia dell'uomo. Va però registrata una certa accelerazione recente; i primi dieci anni del nostro millennio si sono praticamente configurati come una costante successione di allarmi e relative paure.
Questo libro passa in rassegna alcuni dei casi più clamorosi - dal millennium bug alla mucca pazza, dall'antrace all'aviaria - per ricostruirne il percorso attraverso le principali fonti di informazione dell'intero mondo occidentale. Lo fa con tono leggero, scherzando un po', lasciando alla conclusione una parte più seria dove riflettere sulla genesi di queste notizie, sui fenomeni che le alimentano e sulle varie responsabilità che concorrono alla loro diffusione incontrollata.
Il libro: Bovini che impazziscono e diffondono raccapriccianti morbi cerebrali. Insetti metaforici quanto devastanti per qualunque sistema informatico del pianeta. Microrganismi in grado di contagiare l’uomo tramite polli, mucche, maiali o, pensate un po’, la posta.
Pandemia, strage, apocalisse: sono questi i termini piu ricorrenti sulla stampa all'alba del terzo millennio. Se poi ci toccano in ciò che abbiamo di piu caro, ossia il portafoglio, l'inquietudine diventa palpabile: il disgraziato passaggio all’euro e la folle corsa al rialzo del prezzo del petrolio sono lì a dimostrarlo. Su tutto, un unico denominatore comune: il terrore non corre più sul filo, ma sulla carta stampata, sui comunicati istituzionali e le dichiarazioni più o meno roboanti degli opinion makers di turno.
Storie di ordinaria isteria? Psicosi globalizzate? Oppure "pandemie dell'indecenza" o banalmente bufale colossali? In uno scenario a metè tra il millenarismo medievale e il polpettone hollywoodiano, l'autore analizza il ruolo dei media, di enti pubblici e privati, di esperti e politici, dell’ipocondria di massa che dilaga, questa sì con la rapidità di un virus per poi lasciare che tutto scivoli lentamente nell'oblio in attesa di una nuova epidemia, ecatombe o attacco terroristico.
L'autore: Andrea Kerbaker (Milano, 1960) ha lavorato per vent’anni nella comunicazione dell’industria privata, prima per Pirelli poi per Telecom, dove ha ideato e diretto per anni Progetto Italia, un società con lo scopo di contribuire alla crescita culturale del Paese. Ha sintetizzato la sua esperienza nel saggio Lo Stato dell’arte (Bompiani, Milano 2007) e ora insegna Istituzioni e Politiche Culturali all’Università Cattolica di Milano. E' autore apprezzato di opere di narrativa tradotte in tutto il mondo. Ne 1998 ha vinto il Premio Bagutta Opera Prima e il suo ultimo romanzo è Coincidenze (Bompiani, Milano 2008). Vive a Milano con la moglie e tre figli.
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