Appunto: senza alcun indugio esprimo la mia solidarietà a Maurizio Belpietro.
Nel mio piccolo e umile spazio su Odeon tv, InTempoReale, insisto sempre sul fatto che dagli errori del passato (specie se recente) occorre imparare. La stagione politica che stiamo vivendo è frutto di un errore di sistema (e questo è chiaro). Un sistema che, evidentemente, perdura da circa 40 anni senza aver avuto la capacità di rinnovarsi se non in modo "gattopardiano". Ma ci sono almeno due punti sui quali non è più possibile transigere: la dialettica nei confronti del sistema in crisi deve essere non violento (punto primo) e il recupero del rispettoso tra avversari è una condizione imprescindibile (punto secondo).
La stagioni delle stragi, degli anni di piombo e delle trattative improprie vere o presunte debbono averci insegnato qualcosa: la paura genera paura creando un terreno fertile da cui germoglia la peggiore violenza. Mi è piaciuto molto il discorso fatto da Barbaresci nella discussione alla fiducia per il Governo Berlusconi: occorre recuperare un linguaggio consono prima che questo aizzare la pancia del paese non ci riporti indietro nei più bui dei cunicoli della Repubblica.
Sarebbe opportuno che in molti facessero un passo indietro. Non per rinunciare al pensiero libero e liberale, non per rinunciare ad esprimere (anche con forza) le proprie idee, ma per evitare che le ombre dei fantasmi del passato si allunghino su presente.