Il dramma dell'Ucraina e il "gioco dei giochi": fronteggiarsi per dominare gas e petrolio sulla pelle di un popolo avvilito dalla politica
Quello che sta succedendo in Ucraina e spaventoso e mi rendo conto che nel nostro Paese c'è poca consapevolezza del dramma che si sta vivendo nel cuore dell'Europa, a circa duemila chilometri da noi.
Le ragioni che sottendono al conflitto sono sempre le stesse: materie prime, gas soprattutto e petrolio. Da Kiev passano buona parte delle forniture che dalla Russia raggiungono il vecchio continente. Controllare l'Ucraina, significa controllare un vasto traffico di denaro. Ecco perché quella terra è oggetto del contendere da secoli e oggi due grandi "blocchi" cercano di fare i propri interessi sulla pelle di una popolazione sfinita da una politica inconsistente che non risponde alle loro necessità . Da una parte, ovviamente, c'è la Russia. Dall'altra c'è un'Europa che, attraverso la Polonia e altri paesi baltici, coltiva da anni il desiderio di "abbracciare" quella buona parte del popolo ucraino che si sente più vicino a Bruxelles che a Mosca. Alle spalle dell'UE, però, ci sono gli Stati Uniti. Dopo la caduta del muro di Berlino avevano promesso (presidente Bush senior) che l'Ucraina sarebbe rimasta nella sfera di competenza russa. Ma col tempo le cose sono cambiate.
Ecco, al centro di questa ingarbugliata vicenda che ha sempre lo stesso oggetto di sempre, la lotta per il potere e per i soldi, c'è un popolo stanco e avvilito che vorrebbe avere la sua primavera di Praga. Vorrebbe potersi autodeterminare con una classe politica capace, di far fronte ai loro problemi, e indipendente, dagli interessi dei soliti potentati. Ma questa comincia ad essere una storia troppo simile a tante altre nazioni. Forse anche la nostra, chissà .
Qualcuno, una volta, mi disse che se si guardasse al mondo spogliandolo dei suoi confini nazionali, lingue e sovrastrutture, rimarrebbe un quadro chiaro. La verità . E cioè che l'unico sport che si pratica su questo "campo di gioco" è una battaglia tra bande di assassini che si fronteggiano con l'unico scopo di prevalere sugli altri, impossessandosi di ogni risorsa. Ed è drammatico scoprire che assolutamente sempre, chi si ammazza lo fa servendo inconsapevolmente le mire di qualcun altro.
Ma torniamo all'Ucraina: cosa possiamo fare noi per questo popolo? Tutti possiamo fare qualcosa a partire dalla consapevolezza di ciò che accade intorno a noi. Il resto nascerà come una pianta germogliata da un ottimo seme.
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