Oltre Eboli, la Basilicata negata: Giuseppe Decollanz si confronta con Carlo Levi
La sensazione che il popolo del Mezzogiorno d'Italia non abbia avuto sempre giustizia dalla letteratura e dal modo in cui è stato raccontato e descritto, credo sia manifesta nelle menti di molti intellettuali. Era indubbiamente nitida nella mente di mio padre, Giuseppe Decollanz, che, dopo aver vissuto anche in prima persona l'impegno della sua Basilicata contro il regime nazifascista, mal digeriva quella grigia fotografia che Carlo Levi aveva scattato della sua terra con il "Cristo si è fermato ad Eboli".
Meditando su queste considerazioni, e ricostruendo alcuni fatti realmente accaduti, ha profuso il suo impegno di scrittore in una trilogia, quella de "Le storie Montepeloso" ("La guerra siamo noi", "I datteri di Giarabub" e "Baldassarre Arrivadopo") con la chiara intenzione di descrivere le bruttezze e le storture della guerra e del fascismo, ma anche di elevare al grado dell'impegno sociale la cultura contadina. Un intento che, anche se non tocca a me dirlo, gli è ben riuscito contribuendo a rendere più forte quell'argine che la memoria storica costituisce contro il ritorno degli orrori del passato.
Ma non era stato sufficiente e negli ultimi anni della sua vita ha voluto dedicarsi ad un progetto di risposta all'immagine che Levi aveva tracciato della Basilicata e del Mezzogiorno d'Italia. Un'immagine brutta, è inutile usare giri di parole, che descriveva la cultura contadina incapace di reagire ai soprusi e etichettava un intero popolo con l'amaro marchio dell'indolenza. Un'ingiustizia, secondo mio padre e non solo lui, che necessitava una risposta argomentata. Ecco da dove nasce l'ultima opera postuma di Giuseppe Decollanz: "Oltre Eboli, la Basilicata negata".
Ad onor del vero, lo stesso Levi si pentì poi di aver descritto così negativamente un popolo che poi scoprì ricco dentro e capace di dare tesori intellettuali e politici al Paese. E allora mio padre prosegue il percorso di riscoperta che già Levi aveva iniziato, descrivendo il patrimonio intellettuale di Rocco Scotellaro o quello politico di donne e uomini esemplari che nella più pura tradizione socialista ebbero il coraggio di sfidare il regime e trascinare le masse contadine verso il riscatto. Un riscatto, però, che resta incompiuto poiché il popolo del Mezzogiorno d'Italia, il popolo del Sud, non è ancora riuscito a liberarsi definitivamente da alcune antiche catene che risiedono fuori e dentro di loro. Fuori e dentro di noi.
"Oltre Eboli, la Basilicata negata" esce oggi in formato elettronico, nei formati Amazon-Kindle e Google Books, e presto anche in formato cartaceo.
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