Perché i Pilastri delle Democrazie liberali sono Separazione dei Poteri e Indipendenza della Magistratura


In uno Stato democratico e liberale, il potere non è concentrato nelle mani di un singolo individuo o di un unico organo ma è distribuito e bilanciato attraverso la separazione dei poteri. Questo principio fondamentale, teorizzato da Montesquieu, mira a prevenire abusi e a garantire la libertà e i diritti dei cittadini.

I tre poteri cardine di una democrazia liberale sono:

  • Potere Legislativo: esercitato dal Parlamento (in Italia, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica), è responsabile della creazione, modifica e abrogazione delle leggi. Rappresenta la volontà popolare ed è eletto direttamente dai cittadini.
  • Potere Esecutivo: esercitato dal Governo (in Italia, il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri), ha il compito di dare attuazione alle leggi, gestire l'amministrazione pubblica, mantenere l'ordine e la sicurezza interna e condurre la politica estera.
  • Potere Giudiziario: esercitato dalla Magistratura (giudici e pubblici ministeri), ha la funzione di interpretare e applicare le leggi, risolvere le controversie tra privati o tra cittadini e Stato, e giudicare chi non rispetta le leggi.

L'importanza cruciale della separazione dei poteri per la democrazia risiede nel sistema di "pesi e contrappesi" che essa instaura. Ogni potere è autonomo e indipendente dagli altri, ma al contempo è chiamato a controllare l'operato degli altri, evitando che uno solo di essi diventi troppo potente e possa prevaricare sui diritti e sulle libertà individuali. Ad esempio, il Parlamento può sfiduciare il Governo, la Magistratura può controllare la legittimità degli atti del Governo e delle leggi del Parlamento (attraverso la Corte Costituzionale), e il Presidente della Repubblica può rinviare le leggi alle Camere. 

Un elemento essenziale per il corretto funzionamento di una democrazia è l'indipendenza della Magistratura. I giudici devono essere liberi da pressioni o interferenze da parte degli altri poteri dello Stato, da interessi politici o economici, e persino dall'opinione pubblica. Solo un giudice indipendente può garantire un processo equo e imparziale, applicando la legge in modo oggettivo e tutelando i diritti di tutti i cittadini, anche nei confronti dello Stato stesso. L'indipendenza della magistratura è sancita in Italia dalla Costituzione, che prevede anche un organo di autogoverno della magistratura, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), per garantirne l'autonomia. 

Tuttavia, è fondamentale comprendere il ruolo della Magistratura nel quadro della separazione dei poteri. La Magistratura, pur essendo indipendente, non è un potere politico creatore di leggi. La sua funzione primaria è quella di applicare le leggi esistenti, quelle elaborate e approvate dal Parlamento, espressione della sovranità popolare. I giudici, nel loro operato, sono "soggetti soltanto alla legge" (articolo 101 della Costituzione Italiana).

Questo significa che la Magistratura non può "fare politica" nel senso di creare nuove norme o decidere sulla loro opportunità. Il suo compito è interpretare e applicare le leggi al caso concreto, garantendo che siano rispettate e che la giustizia sia amministrata secondo quanto stabilito dal legislatore.

Le accuse di "fare politica" rivolte alla Magistratura, quindi, non sono fondate se questa si limita ad applicare le leggi esistenti, anche quando le sue decisioni possono avere implicazioni politiche. Il Parlamento, che ha il potere di legiferare, non può accusare la Magistratura di agire politicamente per il semplice fatto che essa sta eseguendo gli "ordini" contenuti nelle leggi che lo stesso Parlamento ha votato. Se il Parlamento non concorda con l'applicazione di una legge da parte della Magistratura, ha lo strumento per modificarla o abrogarla, nel rispetto delle procedure costituzionali.

In conclusione, la separazione dei poteri e l'indipendenza della Magistratura sono pilastri imprescindibili di uno Stato democratico. La Magistratura, pur nella sua autonomia, svolge un ruolo di applicazione e garanzia delle leggi emanate dal potere legislativo, assicurando che la giustizia sia amministrata in modo imparziale e che lo Stato operi nel rispetto del diritto. Comprendere questa dinamica è fondamentale per preservare l'equilibrio democratico e scongiurare derive autoritarie.

by Maurizio Decollanz. Powered by Blogger.